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Guatemala: il ruolo della comunità internazionale nella difesa della democrazia e del rispetto della volontà popolare espressa con il voto

Parte 4 Guatemala: un conflitto tra democrazia illiberale e trappola della cleptocrazia

Corlazzoli Juan Pablo

Contemporaneamente alle mobilitazioni a livello nazionale, si è svolta un’intensa e insolita mobilitazione della comunità internazionale. Tra le numerose attività, segnaliamo alcune tra le più rilevanti:

OSA

La Missione di Osservazione Elettorale guidata dall’ex Ministro degli Esteri del Paraguay, Eladio Loaiza, era composta da 90 specialisti provenienti da 20 Paesi, che hanno monitorato le 24 commissioni elettorali dipartimentali corrispondenti ai 22 Dipartimenti del Paese, al  Distretto Centrale della Capitale e al centro di voto allestito nella città di Arlington, in Virginia, negli Stati Uniti.

Sono stati presentati i rapporti di entrambe le tornate elettorali in cui è stata indicata in modo incontrovertibile la piena validità del processo elettorale svolto e dei risultati proclamati dal TSE, raccomandandone il rispetto e sancendo l’assoluta infondatezza delle accuse di frode o di cattiva trasmissione ufficiale dei dati elettorali. Si è notato che gli osservatori elettorali di tutti i partiti hanno partecipato ai seggi in entrambi i turni e che non hanno presentato alcuna riserva che potesse invalidare i risultati.

Di fronte ai continui attacchi del Ministerio Público alla qualità del processo elettorale, alle autorità elettorali, alle loro strutture e al Partito SEMILLA, la presenza della Missione di Osservazione e Accompagnamento è stata prorogata fino al 14 gennaio 2024.  Inoltre, è stata effettuata una missione speciale per valutare le denunce, guidata dall’ex ministro dell’Uruguay Rosadilla, e sono state effettuate diverse missioni dal Segretario Generale dell’OSA, alcune su invito del Governo del Guatemala, altre per decisione del Consiglio Permanente dell’OSA, a causa delle gravi violazioni e minacce alla democrazia guatemalteca, allo Stato di diritto e al presunto mancato rispetto della volontà dei cittadini espressa nelle urne.

Si sono tenute nove riunioni straordinarie del Consiglio Permanente, durante le quali tutti gli organismi rappresentati hanno unanimemente condannato le misure arbitrarie che compromettono i risultati del processo elettorale e l’attacco allo Stato di diritto e al regime democratico, arrivando a invocare la Carta Democratica Interamericana. Tra gli altri, spiccano le attività e i pronunciamenti degli ambasciatori e dei rappresentanti di Stati Uniti, Canada, Cile, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Colombia e Uruguay, oltre a quelli dei governi di Italia e Spagna.

Prima delle elezioni, nell’aprile 2023, la Commissione interamericana per i diritti umani (Comisión Interamericana de Derechos Humanos, CIDH) aveva incluso il Guatemala, insieme a Venezuela, Cuba e Nicaragua, tra i Paesi che hanno subito gravi attacchi alle istituzioni democratiche, come trascritto nel rapporto mondiale dell’organizzazione Human Rights Watch dell’11 gennaio 2024.

– Stati Uniti

Oltre che da motivazioni ideali, l’atteggiamento dell’Amministrazione statunitense è determinato da criteri di sicurezza nazionale, per cui ha stabilito misure per limitare i processi migratori provenienti dall’America Centrale, in particolare nei Paesi del Triangolo del Nord, Guatemala, El Salvador e Honduras, e per affrontare le cause strutturali che danno origine a questi processi migratori.

Una delle priorità individuate dall’amministrazione statunitense è la lotta alla corruzione, che sottrae ingenti risorse agli investimenti necessari per lo sviluppo socioeconomico e alle esigenze di salute, istruzione e sicurezza della popolazione. È molto attivo anche il contrasto alle organizzazioni criminali, e alla cooptazione delle istituzioni statali da parte di settori corrotti della società e l’esistenza di alti livelli di impunità.

Questi temi diventano più critici nell’anno in cui si terranno le elezioni negli Stati Uniti e in un contesto geopolitico particolarmente complesso in America Centrale.

Ci sono state molte dichiarazioni delle massime autorità, tra cui quella del presidente Biden, della vicepresidente Kamala Harris, del segretario di Stato Antony Blinken, l’intervento speciale del sottosegretario per l’Emisfero occidentale, missioni congiunte di parlamentari dei partiti democratico e repubblicano con interventi in entrambe le Camere del Congresso che evidenziano la situazione molto critica del Guatemala.  La sospensione dei visti in un unico provvedimento di 300 guatemaltechi, tra cui 100 parlamentari, l’inserimento nella lista Engel per atti di corruzione e posizioni antidemocratiche dei principali membri del “Patto di Corruzione”, l’applicazione della legge Magnitsky per gravi atti di corruzione, a Miguel Martínez, ex direttore del Centro governativo e partner del presidente uscente.

Il ritiro dei visti da parte degliStati Uniti, data la sua entità e il livello politico dei sanzionati, è stata una misura eccezionale a livello mondiale, paragonabile solo a sanzioni simili a quelle adottate con la Russia (tre giorni dopo la fine della presidenza di Giamattei, il suo visto e quello dei suoi tre figli sono stati ritirati, stabilendo un divieto di ingresso nel Paese).

– Unione Europea

L’UE ha prodotto un eccellente rapporto sul monitoraggio elettorale, con conclusioni sul fatto che sia il primo che il secondo turno siano stati in conformità con i più alti standard internazionali, respingendo tutte le accuse di frode.

Di fronte ai ripetuti tentativi di minare la democrazia in Guatemala, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha rilasciato dichiarazioni a nome dell’UE in agosto e ottobre 2023, esprimendo profonda preoccupazione e condanna per i tentativi di annullare i risultati delle elezioni generali sulla base di accuse di brogli affermando che le persone coinvolte in queste accuse dovrebbero essere ritenute indagate.

Il Consiglio d’Europa, a sostegno della democrazia e del trasferimento pacifico e ordinato del potere, ha istituito un “Quadro specifico di misure restrittive” contro le gravi violazioni e abusi dei diritti umani, che consentirà di imporre misure contro persone ed organismi responsabili di azioni che minano la democrazia e lo Stato di diritto.  Ciò consentirà di limitare i viaggi, di bloccare i beni e di vietare all’UE di mettere a disposizione fondi e risorse economiche a coloro che figurano nell’elenco.

La visita di Josep Borrell e le dichiarazioni rilasciate hanno riaffermato il pieno sostegno alla democrazia in Guatemala e al governo del presidente Arevalo, annunciando che gli Stati membri dell’UE garantiscono il rafforzamento della governance, dello Stato di diritto, la lotta ai cambiamenti climatici, il sostegno alla giustizia sociale e alla realizzazione di uno sviluppo inclusivo e sostenibile.  A ciò si aggiunge l’invito al Presidente eletto a firmare un memorandum d’intesa a Bruxelles sulle consultazioni bilaterali per rafforzare il dialogo sul piano giuridico e la donazione di 85 milioni di euro per la transizione verde e digitale.

Prospettive di governo

L’opportunità di costituire il  governo da parte dei due candidati eletti è stato il risultato della grande maturità politica dimostrata da loro e dai membri del Partito SEMILLA.  Gli  importanti processi messi in atto, sono stati portati avanti dalla mobilitazione molto significativa dei membri della società guatemalteca, con particolare partecipazione dei settori indigeni, rappresentati dalle Autorità Ancestrali. Il prezioso sostegno della comunità internazionale, che ha richiesto il rispetto del risultato delle urne, è stato fondamentale per mantenere la corretta condotta democratica.

Gli standard democratici devono essere mantenuti per garantire il governo della cosa pubblica in modo da rispondere alle esigenze e ai bisogni impellenti della popolazione. Infatti, il Guatemala soffre una crisi di povertà e malnutrizione molto grave, inoltre un elevato tasso di disoccupazione mina la sicurezza dei cittadini. Sono necessari ampi interventi per favorire la mobilità del mercato del lavoro e lo sviluppo delle condizioni socioeconomiche del Paese.

Tutto questo deve avvenire contemporaneamente allo smantellamento, delle principali aree di corruzione e alla neutralizzazione di tutti coloro che sono stati inseriti in posizioni chiave delloStato attraverso processi di cooptazione, e di coloro che agiscono nella società civile operando illegalmente e clandestinamente. Nonostante in parte questi organismi corrotti abbiano perso il controllo assoluto o egemonico del potere, continuano ad agire e hanno la ferma intenzione di mantenere posizioni strategiche, per continuare a godere dei benefici della cleptocrazia, dell’impunità tentando di recuperare il controllo del potere.

 

Foto Credits: Juan Francisco, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons