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Adattarsi per sopravvivere: la diplomazia climatica del Vietnam

Per “cambiamenti climatici” si intendono alterazioni di lungo periodo nelle condizioni climatiche medie e in indicatori statistici come la variabilità e gli eventi estremi. Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) (2018, 2019), entro il 2017 le temperature globali erano aumentate di circa 1,0 °C rispetto ai livelli pre-industriali, con un riscaldamento più rapido negli ultimi decenni – circa 0,87 °C tra il 2005 e il 2016. Le aree continentali, in particolare l’Artico, si stanno riscaldando da 2 a 3 volte più velocemente della media globale. Dal 2009 al 2018, le temperature delle superfici terrestri sono salite di 1,44 °C, mentre quelle delle superfici oceaniche di 0,89 °C.

In risposta, l’Accordo di Parigi, siglato il 12 dicembre 2015 durante la 21ª Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, impone a tutte le nazioni di ridurre le emissioni di gas a effetto serra (Greenhouse Gases, GHG) in modo trasparente e responsabile, puntando a emissioni nette zero entro il 2050.

La COP-26 di fine 2021 a Glasgow, in Scozia, ha definito una tabella di marcia globale per riduzioni significative dei GHG, accelerando la transizione verso energia pulita e a basse emissioni di carbonio e la dismissione del carbone. Questa trasformazione influenzerà politica, economia e commercio a livello globale. Il Vietnam, riconoscendo le proprie vulnerabilità specifiche, ha attuato a livello nazionale una serie di strategie di risposta climatica, puntando su energie rinnovabili, economia circolare, tutela delle foreste e conservazione degli ecosistemi.

Cause dei cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici sono causati sia da fattori naturali sia da attività umane. Tra le cause naturali figurano le variazioni dell’orbita terrestre, l’attività solare, le eruzioni vulcaniche e i mutamenti dei livelli atmosferici di CO₂; tuttavia, i rapporti dell’IPCC confermano che le emissioni antropiche di GHG sono il principale motore del riscaldamento globale.

Dall’era pre-industriale – soprattutto dalla metà del XX secolo – le azioni umane hanno modificato in modo significativo il sistema climatico terrestre, inclusi atmosfera e geosfera. I principali contributori alle emissioni di GHG sono i settori energia, industria, trasporti e costruzioni (circa 65%), la deforestazione (18%), l’agricoltura (14%) e altre attività come lo smaltimento dei rifiuti (3%), con conseguente squilibrio del sistema climatico.

Impatti dei cambiamenti climatici in Vietnam

In Vietnam, l’impatto dei cambiamenti climatici è molto evidente. Entro la fine del secolo, se il livello del mare aumentasse di 100 cm, rischierebbero di essere allagate: il 13,20% dell’area del Delta del Fiume Rosso, l’1,53% della superficie delle province costiere centrali da Thanh Hoa a Binh Thuan, il 17,15% dell’area di Ho Chi Minh City, circa il 4,84% dell’area della provincia Ba Ria-Vung Tau e il 47,23% dell’area del Delta del Mekong.

Nell’ultimo decennio, in Vietnam si sono registrati in estate continui record di temperature elevate, con gravi effetti sulla salute della popolazione e sulle attività socio-economiche, soprattutto nelle aree urbane; forti piogge con allagamenti si sono ripetute nelle grandi città. Secondo la valutazione dell’IPCC, il Vietnam è uno dei Paesi vulnerabili e gravemente colpiti dai cambiamenti climatici. Se il livello del mare salisse di 1 m, si stima che circa il 5,3% della superficie naturale verrebbe allagata, il 10,8% della popolazione ne sarebbe colpito, circa il 10,2% del PIL subirebbe danni, il 10,9% delle aree urbane verrebbe allagato, il 7,2% delle aree agricole sarebbe interessato e il 28,9% delle aree depresse verrebbe allagato.

Il Vietnam Climate and Development Report 2022 evidenzia l’elevata vulnerabilità del Vietnam ai cambiamenti climatici, collocandolo al 13º posto su 180 Paesi nel Global Climate Risk Index di Germanwatch (2000–2019). L’aumento degli episodi di caldo estremo ha accresciuto i rischi sanitari, danneggiato i mezzi di sussistenza e perturbato gli ecosistemi. Le aree costiere e a bassa quota affrontano gravi rischi di innalzamento del mare e, tra il 2035 e il 2044, milioni di persone in più potrebbero essere colpite ogni anno da grandi inondazioni. I cambiamenti climatici hanno iniziato a incidere significativamente sull’economia del Vietnam, con perdite stimate in 10 miliardi di dollari (3,2% del PIL) nel 2020 soltanto – una cifra destinata a crescere. Settori chiave come agricoltura e pesca sono gravemente colpiti, mentre l’aumento delle temperature riduce la produttività del lavoro, incrementa i costi di raffrescamento e peggiora la salute pubblica. La rapida crescita delle emissioni negli ultimi due decenni ha contribuito a un grave inquinamento atmosferico urbano, con notevoli perdite di salute e produttività.

Senza un adattamento efficace, fino a un milione di persone potrebbe cadere in povertà estrema entro il 2030. La posizione del Vietnam come terzo esportatore mondiale di riso è seriamente a rischio senza urgenti misure di mitigazione e adattamento.

Il delta del Mekong, importante centro agricolo del Vietnam, è una delle regioni più gravemente colpite dai cambiamenti climatici, che comportano minacce quali siccità, intrusione di acqua salata, subsidenza del terreno ed erosione costiera. Questa regione è fondamentale per la sicurezza alimentare nazionale, le risorse idriche e il sostentamento di quasi 21 milioni di persone. Recenti studi dimostrano che il delta sta sprofondando a un ritmo medio di 0,96 cm all’anno a causa dell’eccessivo sfruttamento delle falde acquifere. In combinazione con l’innalzamento del livello del mare di circa 0,35 cm all’anno, la regione è ad alto rischio di inondazioni. Entro la fine del secolo, il livello del mare potrebbe aumentare fino a 80 cm, con il rischio di sommergere metà del delta.

Subsidenza del terreno dovuta all’eccessivo prelievo di acque sotterranee nel delta del Mekong, Vietnam

L’intrusione di acqua salata è peggiorata a causa della costruzione di dighe a monte sul fiume Mekong, che ha ridotto il flusso di acqua dolce. Ciò ha portato a una penetrazione precoce e prolungata dell’acqua salata, danneggiando l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico domestico. La crisi dell’acqua salata del 2016 ha colpito 600.000 persone e danneggiato 160.000 ettari di terreno. Inoltre, 286 km dei 744 km di costa sono gravemente erosi, riducendo i terreni agricoli e minacciando le abitazioni. Una causa fondamentale è la riduzione del 96% del flusso di sedimenti dalle dighe a monte, che provoca uno squilibrio dei sedimenti e l’instabilità costiera.


Intrusione di acqua salata nel delta del Mekong (si verifica da 1 a 1,5 mesi prima rispetto agli anni precedenti)

 

Soluzioni di risposta del Vietnam ai cambiamenti climatici

Il Vietnam ha riconosciuto la doppia necessità di adattamento e mitigazione. Attraverso una serie di strategie e piani d’azione nazionali, in particolare la Strategia nazionale sui cambiamenti climatici fino al 2050 e l’attuazione della Risoluzione n. 78/NQ-CP, il Paese sta allineando il proprio percorso di sviluppo agli impegni globali in materia di clima. Questi sforzi riflettono un approccio olistico, che integra le considerazioni climatiche in tutti i settori e promuove pratiche sostenibili quali l’agricoltura resiliente al clima, l’innovazione tecnologica, la pianificazione urbana sostenibile e una migliore gestione delle risorse idriche.

Per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici nel delta del Mekong, le soluzioni chiave si concentrano sullo sviluppo di un’agricoltura resiliente al clima attraverso la promozione di sistemi agricoli adattivi, l’espansione di pratiche agricole biologiche e ad alta efficienza e l’ottimizzazione delle catene del valore agricole. Viene data priorità anche all’innovazione tecnologica, compreso lo sviluppo di varietà di colture resilienti e il miglioramento delle tecniche di trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli. Inoltre, l’urbanizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture vengono accelerati in modo sostenibile, con sforzi volti a creare una rete di trasporti integrata che colleghi i centri urbani tramite autostrade e vie navigabili interne. La struttura economica della regione viene riallineata in base alle caratteristiche ecologiche locali per promuovere una crescita sostenibile, mentre vengono adottate strategie adattive per convivere con fenomeni naturali quali inondazioni, siccità e intrusione salina. L’amministrazione locale sottolinea, inoltre, l’importanza della gestione delle risorse idriche in questa regione, che dovrebbe concentrarsi su un uso efficiente e razionale adeguato alle condizioni ecologiche regionali, con alcune soluzioni quali la priorità allo stoccaggio di acqua dolce durante le stagioni secche, la promozione di sistemi idrici circolari e la riduzione dell’estrazione di acque sotterranee per prevenire il cedimento del terreno e l’erosione.

Conclusione

I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia profonda e crescente per il Vietnam, con impatti particolarmente gravi sulle regioni vulnerabili come il delta del Mekong. Con l’aumento delle temperature globali, il Vietnam deve affrontare sfide sempre più impegnative, tra cui l’innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici estremi, intrusione di acqua salata, subsidenza del terreno e perturbazioni economiche, in particolare nei settori dell’agricoltura, della pesca e della sanità pubblica. Il delta del Mekong, in quanto centro agricolo ed ecologico di fondamentale importanza, esemplifica l’urgenza di strategie climatiche globali.

Tuttavia, affrontare i cambiamenti climatici nel delta del Mekong e in tutto il Vietnam richiede non solo un’efficace attuazione delle politiche, ma anche investimenti a lungo termine, un processo decisionale basato sulla scienza e una forte collaborazione tra agenzie governative, comunità locali, imprese e partner internazionali. Il rafforzamento della resilienza e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio saranno essenziali non solo per mitigare i rischi futuri, ma anche per salvaguardare la sicurezza alimentare nazionale, la stabilità economica e il sostentamento di milioni di persone. L’approccio proattivo del Vietnam può servire da modello per altre nazioni vulnerabili al clima, a condizione che gli sforzi rimangano coerenti, inclusivi e lungimiranti.

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