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Imprenditorialità come percorso di resilienza: come Nuna Perú valorizza le donne artigiane indigene

Maria Gracia Panduro

Nuna Perú sviluppa le sue attività nella regione di Cusco, in particolare nella Valle Sacra. Le comunità di Amaru, Paru Paru e altre si trovano in questo paesaggio andino, tra montagne, valli e terrazzamenti agricoli.

 

Oltre alla Valle Sacra, Nuna Perú lavora anche con comunità dell’Amazzonia, come Pahoyan a Pucallpa. L’associazione ha in programma di estendere il proprio sostegno a comunità più remote e vulnerabili.

Nelle regioni andine del Perù rurale, le donne indigene sono da sempre custodi di antiche tradizioni tessili. Le loro mani intrecciano non solo colori e disegni, ma anche storie, saggezze e memorie collettive. Tuttavia, nonostante questa ricchezza culturale, molte artigiane affrontano barriere sistemiche: povertà, mancanza di accesso ai mercati e la perdita progressiva delle conoscenze tradizionali, poiché le giovani generazioni migrano verso le città. In questo contesto nasce Nuna Perú, un’impresa sociale che utilizza l’imprenditoria per preservare il patrimonio culturale e creare opportunità per le donne indigene.
L’artigianato come cultura, l’artigianato come resistenza

Storia di Nuna Perú

Nuna Perú nasce da incontri tra artigiane locali e sostenitori della preservazione culturale, con l’idea di connettere il sapere ancestrale con opportunità economiche sostenibili. Dalla sua creazione lavora nella Valle Sacra di Cusco, collaborando con associazioni locali e partner internazionali che condividono la stessa visione.

Per molte artigiane appartenenti a comunità come Amaru, Paru Paru e Ayacucho, tessere non è soltanto un’attività economica, è un atto di resistenza contro l’invisibilità culturale. “Ogni tessuto che creo è come un capitolo della mia identità,” racconta Carmencita, maestra artigiana di Amaru che collabora con Nuna Perú. La sua testimonianza riflette la determinazione delle donne che continuano a praticare le tecniche ancestrali, nonostante le pressioni della globalizzazione e della produzione industriale.

Nuna Perú riconosce questa lotta e offre una piattaforma in cui l’artigianato non viene soltanto venduto, ma apprezzato per ciò che rappresenta: un dialogo continuo tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro più equo.

L’imprenditoria come strumento di empowerment

Attraverso laboratori di formazione, collaborazioni internazionali ed eventi culturali, Nuna Perú incoraggia le donne a vedersi non solo come artigiane, ma anche come imprenditrici. Questo cambiamento di identità è fondamentale. Quando una donna riconosce il proprio sapere come impresa, acquisisce fiducia, indipendenza e potere decisionale all’interno della famiglia e della comunità.

I risultati sono concreti: le artigiane imparano a stabilire prezzi giusti, a negoziare con gli acquirenti e a reinvestire nell’istruzione dei propri figli. In molti casi, ciò riduce anche la dipendenza economica dagli uomini, favorendo una maggiore uguaglianza di genere.

Oltre la povertà: costruire futuri sostenibili

La realtà del Perù rurale è segnata da vulnerabilità economica. L’agricoltura stagionale, il difficile accesso ai mercati e le infrastrutture carenti mantengono molte comunità intrappolate in cicli di povertà. Promuovendo l’imprenditoria, Nuna Perú offre un’alternativa: un cammino radicato nella forza dell’identità indigena e nello sviluppo sostenibile.

Il reddito proveniente dalla vendita dei tessuti può sembrare modesto a livello globale, ma in un’economia di villaggio rappresenta la differenza tra abbandonare la scuola o continuare a studiare, tra migrare forzatamente o restare radicati alla propria terra e cultura.

Testimonianza

Ho parlato con Carmen Palomino, artigiana che ha recentemente partecipato al documentario “Con i piedi per terra”. Per lei, l’imprenditoria va oltre l’aspetto economico:
“Quando qualcuno compra i miei tessuti, non sta solo sostenendo il mio lavoro. Sta riconoscendo il valore della mia cultura, di chi sono come donna indigena. Questo mi dà dignità e mi dà la forza di continuare.”

Le sue parole mostrano quanto siano profondamente interconnessi economia, identità e dignità per le artigiane indigene.

Conclusione: una responsabilità globale

La storia di Nuna Perú non è solo un’iniziativa locale. Fa parte di una conversazione globale su come l’imprenditoria possa diventare uno strumento per combattere la povertà, valorizzare le donne e preservare il patrimonio culturale. Sostenere queste donne significa sostenere la sopravvivenza di sistemi di conoscenza che hanno nutrito le comunità andine per secoli.

In un mondo minacciato da disuguaglianze e omologazione culturale, le artigiane indigene ci ricordano che la vera sostenibilità risiede nella valorizzazione della diversità – non solo biologica, ma anche culturale. L’imprenditoria, in questo contesto, non riguarda solo il profitto: riguarda giustizia, resilienza e la tessitura di un futuro più equo.

Progetti futuri:

Per il futuro, Nuna Perú intende continuare a rafforzare le iniziative artigianali nelle comunità come Amaru e Paru Paru, esplorando al contempo nuovi progetti sia in Perù che a livello internazionale. Questi sforzi amplieranno la sua missione di empowerment e preservazione.

 

Foto credits: Woldylen, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons