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Migrazioni internazionali 2023 – Le rimesse

Redazione

Le rimesse, definite come trasferimento di denaro fra due persone fisiche in due Paesi distinti, hanno assunto a livello internazionale un ruolo rilevante sotto diversi profili: per volumi e tassi di crescita; per dimensione relativa rispetto agli altri flussi finanziari internazionali; per dimensione relativa rispetto all’economia dei singoli Paesi riceventi; per essere flussi finanziari anticiclici per i Paesi riceventi; per il ruolo che storicamente assumono in caso di calamità naturali o emergenze a supporto degli aiuti internazionali, data la loro capacità di avere un impatto immediato e diretto sulla popolazione locale.

Destinazione dei flussi

Guardando all’andamento dei volumi complessivi a livello globale, è evidente la dimensione del fenomeno e la sua rilevanza nel tempo. Dal 2000 ad oggi le rimesse a livello mondiale sono cresciute ad un tasso medio annuo dell’8,7%, con una lievissima flessione inferiore al 2% annuo fra il 2014 e il 2016. A differenza di quanto ci si aspettasse, gli effetti della pandemia da COVID-19 hanno portato ad un incremento significativo delle rimesse, con una crescita del 12% fra il 2020 e il 2021. Ciò a conferma del ruolo fondamentale di queste risorse nel far fronte a situazioni di difficoltà e di emergenza che ne conferiscono quel carattere di anti-ciclicità già sottolineato.

Il 78% delle rimesse mondiali è destinato ai Paesi a basso e medio reddito. Con riferimento a questo gruppo di destinatari, il tasso di crescita medio annuo delle rimesse, dal 2000 ad oggi, è stato del 10%, con una sola contrazione fra il 2015 e il 2016 del 2%. Questi dati confermano il ruolo che le rimesse assumono per il sostegno alle famiglie, per molte delle quali esse rappresentano la principale fonte di sostentamento. Un impatto significativo che, a livello macro, si esprime in termini di contributo all’economia del singolo Paese, dove le rimesse costituiscono quote significative del PIL nazionale.

India e Messico rappresentano i due corridoi più rilevanti in termini di flussi, con il 23 per cento del totale nel 2022, seguiti dall’Egitto e dal Pakistan. Complessivamente, l’Asia è il continente che maggiormente beneficia delle rimesse, essendo destinatario di oltre un terzo dei flussi mondiali, coerentemente con il suo peso sul totale dei flussi migratori.

Costi di invio

È a partire da queste caratteristiche così significative sotto il profilo quantitativo e qualitativo che l’attenzione internazionale verso questo flusso di risorse finanziarie è andata gradualmente aumentando, dando vita ad un’ampia riflessione e a numerose sperimentazioni circa il possibile ruolo che può avere nel contribuire allo sviluppo delle economie dei Paesi destinatari. La riduzione dei costi, tra gli altri impegni della comunità internazionale, ha lo scopo di liberare risorse destinate ai Paesi di ricezione. A livello globale, il costo medio delle rimesse a marzo 2023 ha raggiunto il 6,25% di poco superiore al dato a dicembre 2022 (6,24%).

La componente cash (ossia la rimessa ricevuta in contanti) continua ad essere la più costosa ma è anche la più diffusa fra i destinatari, a causa della mancanza di infrastrutture finanziarie adeguate, in modo particolare nelle aree rurali. La scommessa per il futuro viene dallo sviluppo dei canali digitali che prevedono l’invio e la ricezione della rimessa attraverso strumenti di pagamento digitali (mobile, carte, portafogli elettronici) o conto corrente bancario e che mostrano la riduzione più significativa in termini di costi, raggiungendo il 4,72%. Con la pandemia si è registrata un’accelerazione dello sviluppo di questi canali a livello globale, in particolar modo dell’uso del mobile per i pagamenti – mobile money – (e quindi anche per la ricezione delle rimesse), in modo particolare in Africa.

Credits: World Bank, 2023. Creative Commons Attribution CC BY 3.0 IGO. Le traduzioni e gli adattamenti presenti in questo articolo non sono ad opera della Banca Mondiale.