La salute mentale nel mondo

7 Ottobre 2022 Redazione

“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità”

OMS

Nel 2019, prima della pandemia, il numero di persone nel mondo affette da un disturbo mentale era stimato attorno ai 970 milioni. Si tratta di una cifra pari al 13,04% della popolazione totale, quasi una persona su 8. Sono esclusi da questa quantificazione i casi di abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Tra le condizioni più comuni, risultano 301 milioni di persone con disturbi d’ansia e 280 milioni con disturbi depressivi.

Anche se risultano più comuni nei Paesi ad alto reddito, i disturbi mentali sono ampiamente diffusi in tutti i Paesi del mondo. Va considerato che le popolazioni dei Paesi a basso reddito tendono ad avere quote maggiori di bambini sotto ai 10 anni (fascia d’età affetta molto meno da disturbi mentali) e che alcuni fattori socioculturali – come un’attenzione minore alle condizioni di salute mentale e una maggiore discriminazione delle persone colpite – potrebbero portare le persone a nascondere i sintomi e a una sottostima in alcuni dei dati ufficiali qui riportati.

Effetto della pandemia da Covid-19

È difficile, e ancora molto presto per farlo, poter affermare con esattezza quali siano gli effetti della pandemia sulla salute mentale del mondo. Diversi studi hanno cercato di dimostrarne gli impatti negativi, ma le rielaborazioni statistiche si basano ancora su poche indagini, spesso di qualità diversa tra loro e portate a termine prevalentemente in Paesi ad alto reddito.

Nonostante ciò, ad oggi, le evidenze dimostrano che la pandemia da Covid-19 e le relative misure di distanziamento hanno portato ad un aumento dei casi di disturbo mentali nel mondo, come dimostrato dallo studio “Global prevalence and burden of depressive and anxiety disorders in 204 countries and territories in 2020 due to the COVID-19 pandemic” per quanto riguarda i disturbi di depressione maggiore e ansia. Inoltre, è dimostrato come la pandemia abbia ulteriormente ampliato il divario nel trattamento per la salute mentale e portato all’interruzione temporanea di diversi servizi per le persone colpite.