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Acqua al limite: cambiamento climatico, agricoltura e il futuro di Irbid

Al Kharabsheh Isra

In un mondo sempre più plasmato dai cambiamenti climatici, la Giordania, considerata uno dei Paesi con maggiore scarsità d’acqua al mondo, fatica da tempo a soddisfare il fabbisogno idrico per usi domestici e agricoli. L’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni rendono la disponibilità d’acqua più irregolare, soprattutto quando si tratta di reperire risorse idriche rinnovabili.

La città di Irbid svolge un ruolo cruciale nella produzione agricola della Giordania, in particolare per colture come grano e orzo, oltre che per alberi da frutto e ortaggi. I suoli fertili della regione e il clima moderato l’hanno resa storicamente produttiva. Tuttavia, le proiezioni climatiche indicano che tale produttività diminuirà entro la metà del secolo. Per Irbid si prevedono aumenti significativi delle temperature medie, lievi riduzioni delle precipitazioni, periodi siccità e una maggiore evapotraspirazione: tutti fattori che contribuiscono a far crescere il fabbisogno idrico delle colture.

Questi cambiamenti hanno implicazioni rilevanti non solo per gli agricoltori di Irbid, ma anche per la strategia idrica nazionale della Giordania. Il settore agricolo consuma attualmente più della metà dell’acqua disponibile nel Paese. Se gli agricoltori risponderanno allo stress climatico aumentando l’uso delle acque sotterranee per mantenere le rese, ciò accelererà l’esaurimento di falde già sovra sfruttate, come il bacino dello Yarmouk.

Uno degli strumenti più preziosi per gestire questa sfida è la modellazione di simulazione colturale. L’uso di modelli computerizzati, consente a ricercatori e decisori di testare diversi scenari e strategie, comprese le variazioni del fabbisogno idrico, delle pratiche di gestione e della quantità/qualità delle rese. Le simulazioni hanno mostrato che strategie come lo spostamento delle epoche di semina, l’uso di pacciamatura organica e l’adozione di varietà più tolleranti alla siccità possono ridurre il fabbisogno idrico fino al 15% in alcuni casi. Tuttavia, l’applicazione concreta di queste soluzioni dipende in larga misura dalla consapevolezza degli agricoltori e dalla disponibilità di servizi di assistenza tecnica e divulgazione agricola, presenti a Irbid e nel resto della Giordania. Ciò evidenzia che la vulnerabilità climatica non riguarda solo l’esposizione, ma anche la capacità di risposta.

A Irbid, molti piccoli agricoltori non hanno accesso a sistemi di irrigazione efficienti e a tecnologie avanzate; al contrario, i grandi agricoltori o le agri-imprese possono disporre delle risorse per adattarsi più rapidamente, creando disuguaglianze nella distribuzione delle quantità d’acqua. Per affrontare questo problema, diventa fondamentale sensibilizzare le comunità locali sull’uso sicuro ed efficace di diverse risorse idriche per fronteggiare la siccità, come l’impiego di acque reflue trattate, soprattutto per colture con restrizioni. Il riuso dell’acqua trattata può ridurre la pressione sulle risorse di acqua dolce e sostenere un ciclo idrico più sostenibile. Ma ciò richiede sia accettazione pubblica sia solidi quadri regolatori per garantire la sicurezza sanitaria e ambientale. Programmi di formazione specialistica e supporto tecnico saranno essenziali per promuovere un riuso sicuro ed efficace delle acque reflue trattate.

Tuttavia, ciò pone una sfida per gli agricoltori su piccola scala, che potrebbero non avere la capacità finanziaria per dotarsi di attrezzature necessarie all’accesso e uso di acque trattate. Pertanto, sono essenziali meccanismi di sostegno pubblico. Le tecnologie di filtrazione possono offrire un certo sollievo, ma la convenienza economica dell’uso di acque reflue trattate o di acqua desalizzata rimane bassa per gran parte del settore agricolo.

In molte comunità, l’uso dell’acqua è guidato più dalla tradizione che dalle reali necessità. Campagne di sensibilizzazione, tariffe idriche trasparenti e sistemi di monitoraggio in tempo reale possono favorire una cultura più attenta alla conservazione. Con i cambiamenti climatici l’acqua diventerà sempre più scarsa, ma una gestione più intelligente ed equa può contribuire a prolungarne la disponibilità.

Infine, come ricercatori, dobbiamo andare oltre i nostri dataset. Una delle principali lezioni emerse dalla modellazione della situazione idrica giordana sotto cambiamento climatico è che gli strumenti scientifici devono non solo orientare le politiche, ma anche tradursi in azioni concrete. Ciò significa coinvolgere i decisori, condividere i risultati con ricercatori e agricoltori e partecipare attivamente al dibattito pubblico.

L’adattamento climatico in Paesi con scarsità idrica, come la Giordania, non può essere imposto dall’alto né restare confinato al mondo accademico: deve essere locale, inclusivo e immediato. A Irbid, come in gran parte del Paese, il futuro dell’acqua è incerto. Tuttavia, con strumenti adeguati, politiche efficaci e un autentico coinvolgimento della società, non è privo di speranza.

Il fabbisogno idrico non è un dato fisso: è modellato dalle nostre scelte. E se prendiamo quelle giuste oggi, possiamo costruire una Giordania più resiliente e sicura dal punto di vista idrico per le generazioni future.

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