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In libreria – Gender Inequality and its Implications on Education and Health

Un volume a cura di Chandrima Chakraborty* e Dipyaman Pal**

Redazione

Insieme, i due ricercatori Chandrima Chakraborty e Dipyaman Pal hanno curato una pubblicazione sulla disuguaglianza di genere e le sue implicazioni sull’istruzione e sulla salute, principalmente in India, raccogliendo i contributi di 42 studiose e studiosi.

Il tema della disuguaglianza di genere e delle sue implicazioni sull’istruzione, la salute e la sostenibilità ambientale, soprattutto nel contesto di economie in via di sviluppo come quella indiana è di grande importanza per diversi motivi.

Affrontare la disuguaglianza di genere è fondamentale anzitutto per promuovere l’equità e la giustizia sociale. Garantire che gli individui abbiano pari opportunità, indipendentemente dal loro sesso, può contribuire in modo significativo alla coesione sociale e alla giustizia.

Inoltre, l’uguaglianza di genere può anche dare un contributo alla crescita economica ampliando il mercato del lavoro e promuovendo un ambiente di lavoro diversificato e inclusivo, che a sua volta può portare a soluzioni innovative e a una maggiore produttività.

L’uguaglianza di genere nell’istruzione garantisce che sia gli uomini che le donne abbiano pari accesso a un’istruzione di buona qualità. Questo è fondamentale per ridurre la povertà e promuovere lo sviluppo economico.

Allo stesso modo, la parità di genere ha un impatto anche sulla salute: garantire alle donne l’accesso ai servizi medici è essenziale per il benessere delle famiglie e delle comunità.

Le prospettive di genere sono inoltre fondamentali anche per un’efficace gestione e sostenibilità dell’ambiente: le donne spesso svolgono un ruolo chiave nella gestione delle risorse naturali e possono contribuire in modo significativo alle pratiche sostenibili.

Infine, la comprensione delle dinamiche di genere nell’istruzione, nella salute e nella sostenibilità ambientale può informare la formulazione e l’attuazione delle politiche istituzionali in materia. Le politiche che tengono conto dell’uguaglianza di genere sono potenzialmente più efficaci e inclusive, considerando che l’empowerment delle donne e l’uguaglianza di genere possono portare a uno sviluppo olistico della comunità. Quando le donne sono istruite e godono di buona salute, possono partecipare più attivamente alle iniziative di sviluppo della comunità.

In una prospettiva più ampia, affrontare la disuguaglianza di genere può contribuire anche al cambiamento culturale, sfidando le norme tradizionali di genere e promuovendo una cultura di uguaglianza e rispetto.

L’India, come molte altre nazioni, è firmataria di vari impegni globali, come gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG), che sottolineano l’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne e ragazze.

In sintesi, i temi esplorati in questo volume sono fondamentali per promuovere la sostenibilità sociale, economica e ambientale in India e altrove. Contribuire a una più profonda comprensione di questi temi chiave e, potenzialmente, alla formulazione di politiche e strategie volte a raggiungere l’uguaglianza di genere e lo sviluppo sostenibile è di cruciale importanza.

Il volume si compone di due sezioni. La prima, che comprende 11 capitoli, tratta le implicazioni della disuguaglianza di genere sull’istruzione e sulla salute, evidenziando la necessità di un approccio integrato. La seconda sezione, articolata in 12 capitoli, esamina le implicazioni della disuguaglianza di genere su altri SDG oltre all’istruzione e alla salute.

Più nello specifico, il capitolo 1 della prima sezione (di Antara Bhattacharyya e Sushil Kr. Haldar) tratta del rapporto sbilanciato tra numero di maschi e di femmine dei bambini in India (Child sex ratio) e del ruolo dell’agency femminile nell’affrontare questo problema. Il capitolo presenta un’analisi empirica dell’impatto dell’agency femminile e delle azioni positive sulla dinamica del Child sex ratio in India, valutando l’impatto di tre programmi– Self Help Group (SHG), Rashtriya Mahila Kosh (RMK) e Kishori Shakti Yojona (KSY) – per spiegare le variazioni del Child sex ratio nei vari Stati dell’India. Dall’analisi si evidenzia come il protagonismo femminile possa svolgere un ruolo significativo nel correggere le tendenze attuali. Il capitolo conclude che l’agency delle donne dovrebbe prendere in considerazione la capacità delle donne di fare scelte efficaci e di trasformare tali scelte in risultati desiderati per affrontare la disuguaglianza di genere in India.

Il capitolo 2 (di Gizem Kaya Aydin) analizza l’impatto della spesa pubblica per l’istruzione e la salute sulla disuguaglianza di genere nei paesi meno sviluppati e in via di sviluppo, non limitandosi al caso dell’India. Il capitolo presenta un’analisi dei dati di un panel di 24 Paesi per il periodo 2010-2017, rilevando che la spesa pubblica per la salute riduce la disuguaglianza di genere, mentre quella per l’istruzione la aumenta. La spiegazione addotta è il fatto che le spese per l’istruzione dei governi non riguardano come fruitori le ragazze, in quei paesi, portando a rinforzare la disuguaglianza di genere. Inoltre, l’analisi rileva che il PIL pro capite appare il fattore più importante per ridurre la disuguaglianza di genere, e conclude che l’intervento pubblico è necessario per ridurre la disuguaglianza di genere nell’istruzione e nella salute.

Il capitolo 3 (di Kavitha Kasala, Rudra Prosad Roy e Abhishek Das) analizza la relazione tra disuguaglianza di genere e nutrizione in India, utilizzando serie storiche di dati annuali del database Nutrition Landscape Information Systems (NLiS) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per stimare la relazione tra le disuguaglianze di genere e la percentuale di donne in sovrappeso e obese. Lo studio applica l’analisi standard delle serie temporali, tra cui il test di stazionarietà, il test di cointegrazione e il modello vettoriale di correzione dell’errore per stimare tale rapporto e rileva che esiste una relazione di lungo periodo tra le disuguaglianze di genere e la percentuale di donne in sovrappeso e obese, e che una diminuzione della disuguaglianza di genere influenza l’aumento di quest’ultima percentuale. Le conclusioni indicano che se da un lato elevare la posizione delle donne nella società può essere un passo importante per combattere l’epidemia di sovrappeso e obesità, dall’altro le strategie devono anche affrontare le abitudini malsane che promuovono l’obesità.

Il capitolo 4 (di Puja Biswas e Amit Kundu) esamina la disparità di spesa per l’istruzione primaria in base al genere tra i gruppi religiosi (indù, musulmani e cristiani) nell’India rurale. Il capitolo utilizza l’approccio di decomposizione di Oaxaca-Blinder per calcolare il divario di genere nella spesa per l’istruzione per un determinato gruppo demografico e identifica anche diversi fattori legati alla famiglia che potrebbero influenzare la decisione di spendere per l’istruzione di un bambino. Viene utilizzato il set di dati a livello di unità del 75° National Sample Survey Office (NSSO) da luglio 2017 a giugno 2018 per ottenere dati sulla spesa per l’istruzione e altri fattori familiari che giocano un ruolo manifesto nel divario di genere nella spesa per l’istruzione. I risultati indicano che esiste un significativo divario di genere nella spesa per l’istruzione tra i gruppi religiosi nell’India rurale, con le ragazze che ricevono meno dei ragazzi. Inoltre, i risultati indicano anche che il reddito familiare, l’istruzione dei genitori e la casta giocano un ruolo significativo nel divario di genere nella spesa per l’istruzione. Le conclusioni sottolineano che i politici dovrebbero concentrarsi sulla riduzione del gap di genere nella spesa per l’istruzione, affrontando i fattori sottostanti che contribuiscono al divario, come il reddito familiare, l’istruzione dei genitori e la casta.

Il capitolo 5 (di Sangita Choudhury e Arpita Ghose) analizza la relazione tra la disuguaglianza di genere nell’iscrizione a scuola e l’efficienza del settore dell’istruzione in India. Il capitolo utilizza l’efficienza tecnica come misura della performance del settore dell’istruzione ed esamina come la disuguaglianza di genere nelle iscrizioni scolastiche influisca sull’efficienza tecnica. Utilizzando l’analisi non parametrica di sviluppo dei dati per stimare l’efficienza tecnica dell’istruzione secondaria superiore indiana per il periodo dal 2010-2011 al 2015-2016, si rileva che la disuguaglianza di genere nelle iscrizioni scolastiche ostacola l’efficienza del settore dell’istruzione. Inoltre, i risultati indicano che le spese governative per l’istruzione, la percentuale di insegnanti parascolastici e la disponibilità di servizi igienici femminili nelle scuole influenzano positivamente l’efficienza tecnica, mentre la percentuale di scuole prive di servizi igienici ed edifici femminili influisce negativamente su di essa. Le conclusioni rilevano che i politici dovrebbero concentrarsi sulla riduzione della disuguaglianza di genere nelle iscrizioni scolastiche e sul miglioramento della disponibilità di infrastrutture nelle scuole, per aumentare l’efficienza del settore dell’istruzione in India.

Il capitolo 6 (di Manisha Subba) si concentra sulla comprensione del genere attraverso un costrutto educativo. Il capitolo sostiene che esistono idee sbagliate riguardo al termine “genere”, la più comune delle quali è che il genere abbia a che fare solo con le donne e le loro problematiche. In particolare, è sottolineato il ruolo dell’educazione nel rompere gli stereotipi sociali prevalenti e nell’affrontare le disuguaglianze di genere esistenti, discutendo anche le varie teorie femministe che hanno contribuito alla comprensione del genere e di come le pratiche di genere si riflettono nei programmi scolastici e nei libri di testo. Le conclusioni sottolineano che l’istruzione svolge un ruolo cruciale nella promozione dell’uguaglianza di genere e nell’emancipazione di donne e ragazze e che gli studi di genere dovrebbero essere parte integrante dei programmi di studio sia a livello scolastico che universitario.

Il capitolo 7 (di Dyuti Chatterjee e Pallabi Banerjee) si concentra sulla disuguaglianza di genere in India e su come questa si colleghi con l’istruzione e l’occupazione. Il capitolo sottolinea che la disuguaglianza di genere è una delle questioni più preoccupanti per un paese come l’India e che ha molte dimensioni, legate in modo complesso alla struttura socioeconomica di quel paese. Due fattori dominanti che portano alla disuguaglianza di genere in India sono ben evidenziati: l’istruzione e l’occupazione. Le prove empiriche utilizzate suggeriscono che il volume dell’iscrizione femminile diminuisce a partire dal livello di istruzione primaria superiore e che l’istruzione superiore per le donne non si è tradotta in un aumento dell’occupazione, dopo la liberalizzazione. L’India continua a essere un paese con uno dei più bassi indici di partecipazione femminile al lavoro e l’occupazione – insieme all’istruzione – è più volte indicata come strumento fondamentale per migliorare la condizione delle donne nella società indiana. Le conclusioni rilevano che i politici dovrebbero concentrarsi sulla riduzione del divario di genere nelle opportunità di istruzione e occupazione e sulla promozione dell’uguaglianza di genere, per raggiungere uno sviluppo sostenibile in India.

Il capitolo 8 (di Bishal Rai) esamina il rapporto tra istruzione e salute nella regione del Bengala settentrionale. Il capitolo parte dal presupposto che lo sviluppo umano non comprende solo il reddito, ma anche l’istruzione e la salute come fattori di vita altrettanto importanti, per sottolineare che gli investimenti in istruzione e salute hanno un impatto positivo sullo sviluppo di qualsiasi regione e contribuiscono alla crescita economica e allo sviluppo olistico. Esaminando i dati secondari disponibili sull’istruzione e la salute nella regione del Bengala settentrionale si sottolinea la necessità di ridurre il divario di genere affinché lo sviluppo sia inclusivo, identificando alcuni dei fattori che influenzano le condizioni di vita delle donne, tra cui la povertà, la mancanza di accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria e la discriminazione. Le conclusioni rilevano che i politici dovrebbero concentrarsi sulla promozione dell’uguaglianza di genere e sull’emancipazione di donne e ragazze, investendo nella loro istruzione e salute per raggiungere uno sviluppo sostenibile in quella regione.

Il capitolo 9 (di Satyanarayan Kumbhakar e Pinaki Das) si concentra sulla questione della discriminazione di genere nella deprivazione infantile nel Bengala occidentale. Gli autori analizzano lo stato di salute dei bambini in quell’area da una prospettiva multidimensionale e lo disaggregano sulla base del genere per cogliere l’effetto della discriminazione che persiste nella società: i dati a livello di unità delle indagini campionarie National Family and Health Surveys (NFHS) degli ultimi due cicli – 2005-2006 e 2015-2016 – permettono di costruire un indice di deprivazione infantile utilizzando un approccio multidimensionale con cui sono identificati i fattori che influenzano lo stato di salute dei bambini in base al loro genere. Le conclusioni sottolineano l’importanza di un’assistenza adeguata alla crescita e allo sviluppo dei bambini e la necessità di affrontare la discriminazione di genere per migliorare i risultati della salute dei bambini nel Bengala occidentale.

Il capitolo 10 (di Chayanika Mitra e Indrani Sengupta) si concentra sul problema dell’abbandono scolastico in India, con particolare attenzione al ruolo del genere e dell’ordine di nascita, analizzandolo nel contesto dell’istruzione scolastica, nonostante vi siano vari programmi specifici avviati per l’istruzione scolastica. Utilizzando il rapporto Unified-District Information System for Education, o U-DISE (2019-2020) e i dati dell’Ufficio responsabile dell’indagine campionaria su scala nazionale, National Sample Survey Office o NSSO (2017-2018), si rileva che le ragazze abbandonano la scuola più dei ragazzi al livello primario superiore e che l’ordine di nascita determina anche quale bambino ha maggiori probabilità di abbandonare. In pratica, le primogenite abbandonano gli studi più dei primogeniti maschi, a dimostrazione di una discriminazione di genere. Le conclusioni sottolineano la necessità di indagare più a fondo sulle dinamiche intra-familiari che comportano una contrattazione a livello familiare sulle decisioni di investimento e di affrontare il contesto sociale in cui la bambina in famiglia subisce discriminazioni che si riflettono in termini di abbandono scolastico.

Il capitolo 11 (di Kaushiki Banerjee e Arpita Ghose), che chiude la prima sezione, analizza il ruolo della qualità dell’aria e il nesso tra lo stato di salute delle donne e il loro tasso di partecipazione alla forza lavoro nell’India rurale. Sono utilizzati dati a livello dei principali Stati indiani del settore rurale, che coprono il periodo dal 2004-2005 al 2011-2012, e usando il cosiddetto simultaneous-panel, un modello econometrico complesso utilizzato per l’analisi dei dati longitudinali (o panel), soprattutto quando sono coinvolte equazioni simultanee, che utilizza il metodo di stima chiamato Error Components Two Stage Least Squares (EC2SLS) a variabili strumentali proposto da Baltagi. Il capitolo stabilisce la dipendenza simultanea tra il tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro e lo stato di salute femminile misurato dall’aspettativa di vita femminile alla nascita, l’impatto negativo dell’inquinamento atmosferico esterno, a cominciare dall’inquinamento dell’aria, e l’interazione tra diversi fattori socio-economici e demografici come determinanti della discriminazione di genere riscontrata. In particolare, l’effetto di interazione dell’inquinamento atmosferico con la crescita economica e la povertà sull’aspettativa di vita femminile alla nascita è negativo, il che implica che l’effetto parziale di un cambiamento nella crescita economica inclusiva dipende dal livello di inquinamento atmosferico. Le conclusioni sottolineano la necessità di affrontare l’inquinamento atmosferico e migliorare lo stato di salute delle donne per aumentare il tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro nell’India rurale.

L’uso di molte banche dati, una copertura geografica molto ampia, che permette di confrontare la situazione di diversi Stati dell’India e dell’India con quella di paesi di altri continenti consente ai numerosi studiosi che hanno contribuito al volume, molti dei quali giovani, di misurarsi con la sfida di offrire indicazioni per formulare proposte politiche volte ad affrontare le disuguaglianze di genere, non solo nell’istruzione e nell’assistenza sanitaria ma anche in altre aree di interesse, come il rapporto tra le discriminazioni di genere e la qualità dell’ambiente. L’attenzione al contesto globale e locale (in particolare indiano) consente una comprensione equilibrata dei temi collegati alle specificità contestuali, essenziale per l’analisi comparativa e il dialogo globale sull’uguaglianza di genere. Si tratta di un progetto editoriale sicuramente impegnativo per la natura complessa del tema trattato, ma allo stesso tempo la lettura di questo libro fornisce una comprensione ampia della disuguaglianza di genere e del suo impatto multiforme su istruzione, salute e sostenibilità ambientale, che appare fondamentale per chiunque voglia esplorare l’intersezione del genere con altre questioni critiche della società e dell’ambiente.