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In libreria – Poverty, Inequality, and Innovation in the Global South

Capitolo "La percezione della povertà e della disuguaglianza tra le donne delle aree rurali nel distretto di Mungwi, in Zambia" di Oliver Mtapuri* e Tobias Mubanga Mutale**

Redazione

Oliver Mtapuri ha curato questo volume, recentemente pubblicato dalla Palgrave MacMillan, che mette in discussione le nozioni di sviluppo e propone idee e teorie sulla povertà e le disuguaglianze da una prospettiva del Sud globale. In particolare stabilisce un collegamento tra povertà, disuguaglianze, sviluppo e innovazione per esplorare nuove vie per lo sviluppo, discutendo soluzioni pratiche che i piccoli agricoltori possono utilizzare per alleviare la povertà e ridurre le disuguaglianze. Al volume hanno contribuito autori di diversi paesi come Etiopia, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.

Tra i vari casi di studio analizzati, segnaliamo il capitolo “La percezione della povertà e della disuguaglianza tra le donne delle aree rurali nel distretto di Mungwi, in Zambia” (Rural Women’s Perceptions of Poverty and Inequality in Mungwi District, Zambia), scritto dal curatore del volume insieme a Tobias Mubanga Mutale.

Il capitolo illustra i risultati di uno studio basato su interviste individuali semi-strutturate (condotte in lingua locale e audio-registrate per garantirne accuratezza e completezza) a 30 donne delle aree rurali del distretto di Mungwi, selezionate attraverso un campionamento mirato, con l’obiettivo di garantire che nello studio fosse rappresentata una gamma diversificata di prospettive ed esperienze. Oltre ad esplorare le percezioni delle donne di quelle aree riguardo alla povertà e alla disuguaglianza, il capitolo si propone di identificare i fattori che contribuiscono a questi problemi e formulare alcune raccomandazioni politiche per affrontarli.

Come ampiamente documentato, la povertà e la disuguaglianza – due fenomeni strettamente collegati, dato che la povertà spesso è una delle cause principali di disuguaglianza – sono le principali sfide che lo Zambia deve affrontare. Tra i vari fattori determinanti, in letteratura sono ricorrenti i riferimenti a disparità di genere, instabilità politica, corruzione e cattiva governance. In base ai dati disponibili emerge chiaramente come, nonostante la costante crescita macroeconomica dello Zambia e l’introduzione di nuove politiche (come il Social Cash Transfer Program, che fornisce trasferimenti in denaro alle famiglie più vulnerabili nell’ambito del Sesto Piano di sviluppo nazionale) i livelli di povertà e disuguaglianza siano rimasti elevati e il divario tra ricchi e poveri continui ad aumentare.

Le donne delle comunità rurali sono particolarmente vulnerabili a questi problemi a causa della pratica del matrimonio precoce e per il loro accesso assai limitato all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alle opportunità economiche.

Le donne partecipanti allo studio percepiscono la povertà in termini di incapacità finanziaria, e molte descrivono la povertà come mancanza di denaro o di risorse, e confermano che i fattori che contribuiscono maggiormente alla loro condizione di povertà sono l’accesso limitato a istruzione, assistenza sanitaria e opportunità economiche, collegandosi direttamente al problema delle disparità di genere, delle discriminazioni e dell’esclusione da processi decisionali subiti in quanto donne.

Le intervistate identificano, con un livello significativo di dettaglio, una serie di politiche e programmi governativi che potrebbero contribuire ad affrontare la povertà e il ciclo della povertà, tra cui l’accesso al credito, all’istruzione e all’assistenza sanitaria, nonché il sostegno alle piccole imprese e alle reti di sicurezza sociale. Proprio alla negligenza del governo, alla scarsa qualità della classe politica (caratterizzata negativamente per la diffusa corruzione che saccheggia le risorse pubbliche e le drena verso interessi privati), all’avidità e alla costante conflittualità, oltre che alle disparità di genere, le intervistate attribuiscono la responsabilità delle crescenti disuguaglianze. In particolare, quasi tutte le intervistate osservano che ogni governo stanzia fondi per lo sviluppo delle aree urbane e rurali, ma nel distretto di Mungwi non sono mai arrivate risorse finanziarie semplicemente perché non esistevano progetti governativi per l’area. Occorrerebbero – sempre secondo le intervistate – leggi anticorruzione più severe e una maggiore partecipazione delle donne ai processi decisionali. Una misura concreta raccomandata con forza è il sostegno al reddito da parte del governo sotto forma di sussidio sociale, che dovrebbe essere erogato a tutte le donne disoccupate e ad altri gruppi vulnerabili del distretto.

A conclusione dell’analisi – condotta utilizzando il software NVivo che ha permesso di identificare temi e schemi chiave nei dati – gli autori riprendono le considerazioni espresse dalle intervistate per sottolineare la necessità di politiche e programmi che promuovano l’uguaglianza e la giustizia sociale nelle aree rurali, affrontando le cause profonde della povertà e della disuguaglianza. Tra le diverse raccomandazioni politiche sono menzionate in particolare:

  1. Garantire che i sussidi sociali in denaro raggiungano un maggior numero di persone, soprattutto quelle di età superiore ai 65 anni.
  2. Educare le persone sulle fonti di disuguaglianza e povertà e su come queste influiscano sulle persone riducendone la dignità e la capacità di innovare.
  3. Garantire l’accesso all’istruzione per tutti i bambini, in particolare nelle aree rurali, dove la maggior parte dei bambini non frequenta la scuola. Nel distretto di Mungwi devono essere costruite più scuole, in modo che i bambini non debbano percorrere lunghe distanze a piedi per andare a lezione.
  4. Abolire i matrimoni precoci e i matrimoni di bambini. Le ragazze incinte devono poter continuare a studiare.
  5. Costruire più ospedali e cliniche per evitare che le donne e le madri incinte debbano percorrere lunghe distanze per farsi curare. Gli ospedali devono essere ben forniti di farmaci, ambulanze e attrezzature ospedaliere.
  6. Fornire formazione e sostegno alle donne nelle aree rurali affinché si impegnino nell’agricoltura su piccola scala e in altre attività generatrici di reddito.

L’incapacità per molte donne di acquistare beni di prima necessità, l’esclusione sociale, le vessazioni e l’abuso frequente e la mancanza di risorse necessarie per vivere una vita a condizioni dignitose come definita dalla società, costituiscono un male perdurante e strutturale della società rurale zambiana e ciò che le interviste evidenziano è che le donne povere si sentono trascurate dal governo e in uno stato di impotenza, per cui è essenziale definire politiche più inclusive e partecipate e attente ai temi della povertà e della disuguaglianza, e non solo alla crescita economica.

Ovviamente, queste considerazioni sono riferite al caso del distretto di Mungwi in Zambia, ma leggendo i capitoli relativi agli altri casi di studio, si colgono alcuni elementi che hanno una validità generale. In particolare, se la povertà genera disuguaglianza, per contro l’innovazione è figlia dell’immaginazione e finché le persone possono immaginare, le possibilità di cambiare le cose sono illimitate. Gli sforzi per l’innovazione producono risultati ed è da questi risultati che si possono trarre lezioni. In altre parole, sono gli sforzi per il bene individuale o comune che portano a risultati, che a loro volta si traducono in lezioni da utilizzare in situazioni concrete, per migliorare la vita delle persone.

Il curatore del volume pone una domanda, nella sua introduzione: perché gli africani sono in maggioranza poveri? La colpa va attribuita a numerosi fattori, sia esogeni che endogeni: schiavitù, colonialismo, apartheid, imperialismo, pratiche commerciali sleali, saccheggio delle risorse, cattiva leadership, corruzione, incompetenza, malgoverno, indebitamento eccessivo, politiche divisive, frammentazione all’interno delle comunità locali malattie, cambiamenti climatici.

Insomma, molte sono le criticità che affliggono il continente e che si collegano alla povertà e alle disuguaglianze e alcune di queste sono illustrate in questo libro, di cui è apprezzabile il tentativo di raccontare – con la voce dei protagonisti – alcuni problemi quotidiani in diversi contesti, interpretandoli e cercando di cogliere somiglianze e differenze per poter orientare le scelte politiche.