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Servizi igienici nel mondo

Redazione

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), nel 2016 si sarebbero potuti evitare 1,9 milioni di decessi e più di 120 milioni di anni di vita persi per disabilità (DALYs, indicatore utilizzato per stimare il carico globale delle malattie unendo la mortalità prematura e la disabilità causate) con migliori condizioni legate all’acqua potabile, all’igiene e alla sanità. Nel mondo, le acque sotterranee forniscono la metà di tutta l’acqua prelevata per uso domestico, compresa l’acqua potabile per la stragrande maggioranza della popolazione rurale. Con più di 2 miliardi di persone nel mondo che utilizzano una fonte di acqua potabile contaminata da feci, è imperativo assicurare strutture igienico-sanitarie gestite in sicurezza per proteggere le acque sotterranee dall’inquinamento dei rifiuti umani, e la salute degli umani stessi.

Tra i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, l’obiettivo 6 mira a ‘garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie’. In particolare, il punto 6.2 mira a ‘ottenere entro il 2030 l’accesso a impianti sanitari e igienici adeguati ed equi per tutti e porre fine alla defecazione all’aperto, prestando particolare attenzione ai bisogni di donne e bambine e a chi si trova in situazioni di vulnerabilità’.

Il Joint Monitoring Programme dell’OMS e dell’UNICEF, che raccoglie i dati e monitora i progressi legati all’acqua potabile, all’igiene e alla sanità (WASH) a livello globale, ha elaborato una scala che classifica i servizi igienico-sanitari secondo 5 livelli.

Secondo i dati disponibili, nel 2020 il 78% della popolazione mondiale (6,1 miliardi di persone) disponeva (almeno) di servizi igienici di base. Dal 2000, 2,7 miliardi di persone hanno avuto accesso a servizi igienici di base e il numero di persone prive di tale livello di servizi igienici è diminuito di un miliardo: da 2,7 miliardi nel 2000 a 1,7 miliardi nel 2020. Il numero di persone prive di bagni gestiti in modo sicuro equivale a 3,6 miliardi.

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Tuttavia, per raggiungere una copertura universale di servizi igienici di base entro il 2030 servirebbe raddoppiare il tasso di progresso attuale (1,13 punti percentuali all’anno), che consentirebbe di raggiungere una copertura di servizi igienici di base del 90% entro il 2030.

Il dato è ancor più preoccupante se si considerano i sevizi igienici con smaltimento gestito in modo sicuro. Secondo i dati disponibili, dal 2015 al 2020 la copertura globale di tale livello di servizi è aumentata dal 47 al 54%, un tasso di progresso che consentirebbe di raggiungere solo il 67% entro il 2030, lasciando 2,8 miliardi di persone senza servizi con smaltimento gestito in modo sicuro.

Tra gli 1,7 miliardi di persone senza accesso a servizi igienici di base nel 2020, quasi un terzo (494 milioni) non utilizzava servizi igienici, pratica diffusa maggiormente nell’Africa subsahariana, ma elevata anche nell’Asia centrale e meridionale e in Oceania.

La copertura di servizi igienici nel mondo e i tassi di miglioramento degli ultimi 5 anni variano ampiamente tra le regioni del mondo e all’interno dei Paesi stessi, laddove si consideri il divario tra la situazione urbana e quella rurale.

* otto regioni definite dalla Divisione statistica delle Nazioni Unite (UNSD) e utilizzate per il Rapporto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile ( https://unstats.un.org/sdgs/indicators/regional-groups/ ) .

Nell’Africa subsahariana e in Oceania il numero di persone prive di servizi igienici di base è aumentato. Nel complesso, nell’Africa subsahariana la percentuale di popolazione con servizi igienici di base è aumentata dal 23% al 33% tra il 2000 e il 2020, ma la popolazione è cresciuta del 73% nello stesso periodo.

Fonti: www.washdata.org Progress  on  household  drinking  water,  sanitation  and  hygiene  2000-2020:  Five  years  into  the  SDGs.  Ginevra:  World  Health Organization (WHO) and the United Nations Children’s Fund (UNICEF), 2021. Licenza: CC BY-NC-SA 3.0 IGO. La traduzione dei grafici e dei termini provenienti da questo report sono a cura della redazione di Mondòpoli. Né l’OMS né l’UNICEF sono responsabili del contenuto o dell’accuratezza di questa traduzione. L’edizione originale inglese è da considerarsi come unica vincolante e autentica.

Foto Credits: UN-Water, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons