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Indici di povertà economica e multidimensionale nei paesi africani

Ultimo anno disponibile nel periodo 2008-2019

Redazione

La povertà è un fenomeno complesso, non riducibile a un’unica dimensione, sia essa economica, sociale, politica o culturale. Povertà significa per le persone la mancanza di opportunità di scelte che consentono uno standard di vita dignitoso e, quindi, non soltanto povertà di reddito, ma povertà in tutte le molteplici accezioni che compongono la nozione di sviluppo (salute, accesso alle risorse, autostima, relazioni sociali). Povertà come esclusione dai benefici di condizioni di vita dignitose.

Per questa ragione si utilizzano diverse misure per sintetizzare e confrontare la condizioni di povertà.

Il più comune è quello calcolato dalla Banca Mondiale e focalizzato sul numero di persone che vivono in un paese con meno di 1,9 dollari giornalieri, con meno di 3,2 dollari giornalieri e con meno di 5,5 dollari giornalieri. Ciò consente un confronto tra paesi e anche intertemporale relativamente allo stesso paese. Inoltre, permette un’analisi di quanta popolazione sia in povertà estrema (in base all’indicatore classico della popolazione che vive con meno di 1,9 dollari giornalieri, la cosiddetta linea internazionale di povertà), rispetto a quanta graviti a livelli appena superiori a quella soglia (3,2 o 5,5 dollari giornalieri).

La dimensione del reddito non è però sufficiente a descrivere la complessità della povertà. Proprio per questo il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) ha sviluppato, insieme all’Università di Oxford, un indice sintetico che combina tre dimensioni della povertà e che, per l’appunto, è definito indice multidimensionale della povertà. In particolare, son considerate povere le persone trovate carenti in almeno il 33,33% degli indicatori che compongono l’indice sintetico, valutando inoltre la gravità del loro stato di povertà. Gli indicatori che compongono l’indice sono raggruppati in tre dimensioni: salute, istruzione e tenore di vita. La salute è misurata con due indicatori: risulta insufficiente in una famiglia coni bambini deceduti e persone malnutrite; l’istruzione è misurata con altri due indicatori: risulta inadeguata in una famiglia in cui nessun adulto ha frequentato la scuola almeno per cinque anni e in cui nessun bambino ha completato otto anni di scuola; il tenore di vita, infine, è costituito da sei indicatori: è povera una famiglia che vive in un’abitazione priva di luce elettrica, sprovvista di servizi igienici e con un pavimento di sabbia, terra o sterco, che non dispone di acqua potabile o che deve impiegare più di 30 minuti tra andata e ritorno per procurarsela, che usa come combustibile da cucina sterco, legna o carbone, che non ha più di una radio, di un televisore, di un telefono, di una bicicletta, di una motocicletta e di un frigorifero e che non possiede né un’automobile né un autocarro.

In base ai calcoli del UNPD, nel 2020 1,3 miliardi di persone vivono ancora in condizioni di povertà multidimensionale. I dati rivelano inoltre che il peso della povertà multidimensionale grava in modo particolare sulla popolazione infantile: metà di questi 1,3 miliardi di persone non ha ancora compiuto 18 anni.

L’ONU riferisce inoltre che prima della diffusione della pandemia da Covid-19 si stavano compiendo progressi nella lotta alla povertà nel mondo. I dati del UNPD e dell’Oxford Poverty and Human Development Initiative (OPHI) mostrano che 65 su 75 paesi analizzati avevano ridotto significativamente i livelli di povertà multidimensionale tra il 2000 e il 2019. Ora, questi progressi sono in pericolo.

Di seguito sono scaricabili in PDF le infografiche degli Indici di povertà economica e multidimensionale nei singoli paesi africani