Iran Opinioni

Nomadismo pastorale e rotte migratorie in Iran

Khosravi Alireza

I nomadi si differenziano da altre comunità in quanto possiedono culture, credenze ed economie proprie, che costituiscono la cosiddetta “società nomade”.

La società nomade ha caratteristiche specifiche, quali:

  • Struttura tribale (clan, razza, discendenza, ecc.);
  • Territori comuni (con pascoli specifici e confini geografici definiti);
  • Consapevolezza dell’appartenenza ad una specifica tribù (a quale clan, razza e discendenza appartengono)

Dati i movimenti stagionali, resi necessari dai cambiamenti climatici e dalle necessità di pascolo, i nomadi tradizionalmente si muovono con regolarità. In effetti, la mobilità dei nomadi è un fenomeno naturale che si verifica a causa di cambiamenti geografici e climatici e non per motivi o richieste sociali.

Per identificare tribù e clan è importante distinguere tre fattori essenziali:

  1. Il tribalismo come organizzazione sociale di tribù e clan;
  2. Il nomadismo come modo di vivere;
  3. La pastorizia come mezzo di sussistenza.

La comunità nomade in Iran

Insieme a quelle urbane e rurali, le tribù e i clan formano la terza comunità in Iran, con caratteristiche sociali, culturali ed economiche ben distinte. Nella seconda metà del XIX secolo, i nomadi costituivano il 25 % della popolazione iraniana e svolgevano un ruolo significativo nella vita sociale del paese. Nell’era moderna, la comunità nomade ha dovuto affrontare una crisi generale di grande portata, causata dell’accelerazione del processo di occidentalizzazione e dal collasso della società tradizionale, che ha causato il drammatico declino della sua popolazione dal 25 al 14 % del totale nel 1976, in meno di cinquanta anni.

In generale, le tribù nomadi dell’Iran sono composte da diversi gruppi etnici tra cui curdi, turchi, arabi, Baluch, Lors, Laks e Barahuis. Distinguendo i tre fattori principali sopra menzionati, ne deriva la seguente definizione: la tribù è una società strutturata secondo un’organizzazione sociale tribale, che segue un proprio stile di vita nomade (mobilità totale, mobilità parziale, movimenti orizzontali e verticali) e la cui principale fonte di reddito e di sostentamento è il bestiame; ciò che facilita la costituzione dei nomadi in un’entità sociale e culturale indipendente.

I tre principali modelli di movimento delle tribù e dei clan includono:

  1. Movimenti orizzontali: alcune delle tribù e dei clan vivono in regioni a clima freddo in estate e si spostano in regioni a clima temperato in autunno; quelle che vivono in climi che d’estate diventano torridi, tornano verso i pascoli invernali, seguendo sempre la stessa sequenza nei loro spostamenti stagionali.
  2. Movimenti circolari: alcune tribù, come quelle residenti nella provincia del Baluchistan, non debbono affrontare cambiamenti climatici drammatici durante l’anno e quindi si muovono su percorsi circolari in aree selvatiche, dal momento che spostarsi da un luogo all’altro richiede al massimo alcuni giorni. L’obiettivo principale di questi movimenti è quello di sfruttare i pascoli naturali disponibili.
  3. Movimenti verticali: questo modello di movimento è comune alla gran parte dell’Iran, specialmente tra i clan che risiedono nell’area di Zagros. Questi allevatori di bestiame risiedono soprattutto in villaggi, in zone collinari di media altitudine; in primavera spostano i loro animali sulle alture e in estate si stabiliscono sulle vette più fredde, in tende fatte di pelli di capra.

Pertanto si può sostenere che una comunità che segua questo sistema di vita e pratichi un allevamento tradizionale utilizzando foraggio naturale debba essere definita “società nomade”. Le fonti di reddito prevalenti della società nomade sono l’allevamento del bestiame e i suoi prodotti. Seguendo il corso delle stagioni, queste comunità si spostano regolarmente e trascorrono gli inverni nella zona chiamata “vallata tropicale o Kishlak” e trascorrono l’estate nella zona montuosa denominata “area temperata o Yaylag”. Seguono sempre le stesse strade per raggiungere l’area tropicale dalle zone più fredde e viceversa. Poiché gli spostamenti per raggiungere la destinazione variano da alcuni chilometri a varie centinaia di chilometri che non possono essere coperti in un solo giorno, i nomadi si muovono molto presto al mattino per avere abbastanza tempo per trovare rifugio per la notte e continuare la strada la mattina successiva. Queste aree sono solitamente chiamate zone di residenza per la sistemazione delle tende.

Riassumendo, i movimenti dei nomadi sono dovuti alla differenza di altitudine di due aree geografiche, una situata in quota e montuosa, l’altra a valle e in pianura. Pertanto, la transumanza nella sua forma tradizionale è un fenomeno che riguarda principalmente il bestiame e la necessità di foraggio, e richiede di vivere in due luoghi ed avere pascoli e terre in due aree.

By Jeanne Menj (Iran – Campement nomade à la frontière afghanistan) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

La distribuzione di tribù e clan non è uniforme né sul territorio dell’Iran, né da un punto di vista storico; ci sono regioni che in passato erano caratterizzate da una significativa popolazione tribale, poi andata perduta a causa della rapida crescita urbana o della trasformazione delle aree in insediamenti agricoli o industriali. Tuttavia, ci sono ancora alcune regioni in cui le tribù e i clan nomadi transitano o si stabiliscono, in particolare nelle montagne di Zagros o nelle sue vaste aree centrali.

Di conseguenza, in base alle aree principali di transito e insediamento, le tribù e i clan nomadi iraniani sono classificati come segue: 

  1. Tribù nomadi situate nell’ovest e nel sud dell’Iran

Questa zona comprende principalmente le zone occidentali e meridionali dell’Iran, circondate dalle montagne di Zagros, che presentano un clima umido e pascoli relativamente abbondanti, con oltre 10 milioni di ettari di foreste di querce, mandorli e pistacchi selvatici. Le attraenti condizioni naturali di questa zona hanno richiamato numerose tribù. Quest’area comprende le province del Kurdistan, Kermanshah, Ilam, Isfahan, Chaharmahal e Bakhtiari, Lorestan, Kohgoliyeh, Fars e Khuzestan.

Nomadi curdi: Inizialmente i nomadi curdi erano sparsi nel nord-est di Zagros, nell’Azerbaigian occidentale, nel Kurdistan, a Kermanshah e nell’Ilam. Attualmente, alcuni di loro si trovano nelle valli e alle pendici delle colline della regione, essendosi trasformati in allevatori seminomadi o in nomadi propriamente detti in costante movimento.

Nomadi del Lorestan: le tribù nomadi del Lorestan sono divise in due gruppi, i Lak e i Lor, sulla base del dialetto, delle tradizioni, dei costumi e di alcune differenze religiose. I Lak si trovano nel nord e nel nord-ovest della provincia, mentre i Lor si sono stabiliti in aree più vaste, nel Lorestan e in alcune parti dell’Ilam, Chalarmahal e Bakhtiari, Khuzestan, Markazi, Kohgiluyeh, Fars e Bushehr. In passato, i nomadi Lor erano a loro volta divisi in due gruppi, i Piccoli Lor e i Grandi Lor.

La tribù Bakhtiari, che è distribuita tra Chaharmahal, Khuzestan e province limitrofe, è una delle più grandi tribù nomadi in Iran.

Nomadi Qashqai e Khamseh: oltre ad accogliere le tribù in movimento dei Lor, la provincia di Fars ospita anche le due grandi e famose tribù dei Qashqai e dei Khamseh. I nomadi Qashqai costituiscono la tribù più conosciuta in Iran, che si era trasferita da Isfahan al Golfo Persico ma fu poi costretta a stabilirsi altrove a causa delle pressioni politiche dal periodo Qajar.

Nel sud-ovest di questa regione, principalmente nella provincia del Khuzestan, si trovano anche nomadi arabi, i cui clan più famosi sono Bani Kaab e Bani Taraf.

  1. Tribù nomadi situate nel nord-ovest dell’Iran

Le tribù nomadi insediate nel nord-ovest dell’Iran includono i nomadi dell’area turca (Azerbaijan orientale, Azerbaijan occidentale, Ardebil e Zanjan) e una parte del Gilan, che fornisce ai nomadi pascoli abbondanti grazie alla sua natura montuosa. Le caratteristiche principali di questa zona, che ha garantito ai suoi nomadi una vita prospera, sono le foreste, i ricchi pascoli e le praterie.

  1. Tribù nomadi situate nel nord-est

Data la vastità della regione nord-orientale dell’Iran e le differenze climatiche, questa regione è caratterizzata da foreste nella sua parte nord-occidentale e pascoli in altre zone. Le tribù nomadi del nord-est includono quelle basate nelle province di Khorasan, Semnan e in parte del Mazandaran e Gulestan. Le tribù nomadi curde e arabe risiedono in questa zona.

  1. Tribù nomadi delle regioni orientali e sudorientali

Le parti orientale e sud-orientale comprendono la regione di Khorasan, le province di Sistan, Kerman e Hormozgan, per lo più dominate dal clima caldo e secco. Questa zona è caratterizzata da cambiamenti climatici estremi; è in generale considerata un’area con poca acqua e precipitazioni scarse, clima desertico e drastiche differenze di temperatura durante il giorno e la notte. I nomadi Baluch, Afshar, Bechaghchi e Jabal Barazi sono le tribù più importanti situate nel sud-est dell’Iran.

Lo stile di vita particolare dei nomadi Baluch, le loro relazioni di parentela, i legami sociali, lo status socio-economico intra-tribale, il riconoscimento dei privilegi basati sul sistema gerarchico, la leadership della tribù e le loro usanze specifiche costituiscono alcune caratteristiche di questa tribù del sud-est. Le sfide con la natura e le sue limitate risorse e l’intensità del clima sono i principali fattori distintivi dei nomadi Baluch.

  1. Tribù nomadi situate nella regione centrale

La regione centrale dell’Iran comprende le province di Zanjan, Hamedan, Semnan, Markazi, Yazd e Teheran, nonché alcune parti del Mazandaran. La caratteristica principale di questa zona è la sua prossimità alla capitale, e contraddistingue i nomadi di quest’area per caratteristiche sociali, economiche e psicologiche. Nelle colline meridionali di Alborz, nella zona settentrionale di Semnan e a nord-ovest di Teheran vive una grande varietà di clan con diversi background etnici e tribali. Vista la diversità etnica di questa regione, alcuni ricercatori la considerano come un album fotografico con immagini di tutte le tribù nomadi del paese.

Popolazione attuale

Secondo l’ultimo censimento del Centro statistico iraniano del 2008, in Iran ci sono 212.660 famiglie nomadi, pari ad una popolazione di 1.186.830 abitanti. Le tre tribù nomadi più grandi sono rispettivamente Bahktiari, Qashqai e Ilson (Shahsawan). In base a quel censimento, il 28 per cento del bestiame del paese appartiene a tribù nomadi per le quali l’allevamento è la principale fonte di reddito, contribuendo alla produzione di lana e al fabbisogno di carne di agnello e di capra del paese. 

Politica governativa per l’insediamento

Negli ultimi tre decenni, la politica del governo iraniano ha mirato alla sistemazione permanente dei nomadi, e quindi la priorità del governo è stata fornire assistenza sociale e finanziaria per l’insediamento delle tribù in un solo luogo. L’attuazione di questa politica ha sistemato 90.000 famiglie tribali. Benché i funzionari amministrativi affermino che l’insediamento rappresenta un nuovo capitolo delle attività economiche delle tribù nomadi, l’attuazione di questo piano ha causato numerosi problemi per le identità sociali, politiche ed economiche di clan e tribù, legati all’alta densità di popolazione e all’aumento della disoccupazione. Inoltre, una volta insediati, i nomadi hanno mostrato una relativa perdita d’interesse per l’allevamento che in precedenza contribuiva in modo significativo alle forniture di carne del paese. Dal punto di vista politico si sono registrate controversie sulle divisioni dei territori appartenenti a ciascuna tribù e clan. Nonostante possa sembrare che questi problemi siano conseguenza naturale ed inevitabile degli insediamenti permanenti, è fondamentale tenere presente che in Iran è in pericolo l’intero ecosistema protetto della vita nomade.